ORIGINEIl nome stesso “Torretta” è il primo indizio sulla sua nascita. Significa letteralmente “piccola torre” e rivela la funzione e le origini dell’insediamento.Contesto storico
Tra il IX e l’XI secolo, la costa ligure fu soggetta a continue e devastanti incursioni dei pirati saraceni. Le popolazioni costiere furono costrette a rifugiarsi all’interno, fondando nuovi borghi su colline facilmente difendibili. Questi villaggi erano concepiti come piccole fortezze.
Il sistema difensivo
Vasia, insieme ad altri paesi della Val Prino come Prelà e Dolcedo, faceva parte di un sistema complesso di torri di avvistamento. Le torri erano posizionate in modo strategico, con una linea visiva chiara verso il mare e tra di loro. Quando venivano avvistate navi nemiche, i segnali di fumo di giorno e di fuoco di notte avvisavano rapidamente gli abitanti, che potevano rifugiarsi entro le mura del borgo fortificato.
Ipotesi di fondazione
Torretta non nacque in una data precisa né per iniziativa di una sola persona. Si sviluppò in modo naturale intorno a una torre di avvistamento preesistente, probabilmente costruita sotto l’autorità dei signori feudali dell’epoca — inizialmente i Conti di Ventimiglia e, dal XII secolo, i Marchesi di Clavesana.
Intorno alla torre si formò un piccolo gruppo di case, costruite da famiglie che cercavano protezione. Questo nucleo originario divenne poi la frazione. La funzione principale era difensiva, mentre l’agricoltura — in particolare la coltivazione dell’olivo — costituiva la base economica.
Non esiste un atto di fondazione o un fondatore noto per Torretta. Come molti borghi dell’entroterra ligure, nacque da un processo spontaneo, spinto da esigenze di difesa e di sussistenza tra l’XI e il XIII secolo.Signorie locali
L’area fu sotto il dominio dei Conti di Ventimiglia e, successivamente, della famiglia Clavesana. Il principale potere locale era la Diocesi di Albenga, che deteneva ampi diritti feudali sulla regione. La nascita di Torretta avvenne probabilmente sotto la loro influenza o approvazione.
Motivazioni
La formazione del borgo rispondeva al fenomeno dell’“incastellamento” — la popolazione si spostava sulle colline per difendersi e per coltivare la terra, soprattutto olivi e viti. La posizione elevata offriva visibilità sulla valle e un vantaggio strategico in caso di minacce.
Relazione con Vasia
Torretta fu sempre una frazione dipendente da Vasia. I suoi abitanti erano soggetti ai signori del castello di Vasia e dipendevano dal borgo principale per le funzioni amministrative, religiose (la parrocchia di San Giorgio si trova a Vasia) e militari.
ARCHITETTURAÈ difficile datare le singole case senza indagini archeologiche approfondite, ma è possibile stabilire un periodo generale basandosi sullo stile costruttivo.Nucleo medievale (XI-XIV secolo)
Il cuore di Torretta è formato da architettura rurale medievale. Le case furono costruite dalle stesse famiglie che vi abitavano, utilizzando materiali reperibili sul posto: pietra locale per i muri spessi e legno per travi e tetti.
Caratteristiche principaliMateriale: pietra locale (argillite e calcare), estratta dai dintorni. I muri sono spessi, costruiti con pietrame grezzo e facciate appena lavorate.Struttura: le case sono addossate l’una all’altra, condividendo i muri per risparmiare materiali e garantire sostegno e difesa reciproca. Questo crea i caratteristici vicoli stretti e coperti, i caruggi.DisposizionePiano terra: stalla o cantina per gli animali e le provviste.Piani superiori: abitazioni della famiglia, con cucina e camere.Tetti: in origine coperti da lastre di pietra (piane), oggi spesso sostituite da tegole moderne.Compattezza: le abitazioni formano un corpo unico e continuo, che fungeva anche da difesa.
Vicoli stretti (Caruggi): creati per disorientare eventuali invasori e rallentarne l’avanzata.
Passaggi voltati (Voltici): archi in pietra che collegano edifici adiacenti, offrendo sostegno strutturale e creando suggestivi passaggi coperti.
Finestre piccole: le aperture ai piani bassi erano ridotte per impedire l’ingresso.
Sviluppo successivo (XV-XVIII secolo)
Con la fine delle incursioni e la prosperità portata dalla produzione dell’olio sotto la Repubblica di Genova, alcuni edifici furono ampliati o modificati.
Le finestre vennero ingrandite e in alcuni casi furono aggiunti piani superiori, ma la struttura medievale originaria è ancora chiaramente visibile oggi.
POPOLAZIONEGli abitanti di Torretta erano liguri legati alla terra, dediti all’agricoltura di sussistenza e alla coltivazione di prodotti tipici della regione.Struttura sociale
Torretta era una piccola comunità agricola unita, organizzata intorno alle famiglie e ai ritmi della raccolta delle olive (abbacchiatura) e della produzione dell’olio nel frantoio.
Famiglie
Non è possibile identificare con certezza le prime famiglie senza consultare i registri parrocchiali di Vasia, custoditi nella parrocchia o negli archivi diocesani di Albenga-Imperia.
Tuttavia, i documenti storici della zona riportano cognomi tipici come Acquarone, Amoretti, Rainisio e Garibaldi — famiglie che per secoli hanno coltivato gli uliveti terrazzati attorno al borgo.
Sussistenza
L’economia era interamente basata sull’oliva Taggiasca. Gli abitanti curavano gli ulivi, raccoglievano le olive e producevano olio d’eccellenza. Coltivavano anche ortaggi, viti e castagni e allevavano piccoli animali per uso familiare.
La vita era scandita dal lavoro nei campi e dalle stagioni.
La comunità condivideva spazi comuni come il forno per il pane (forno), il lavatoio (lavatoio) e l’aia (aia), tracce che si possono ancora riconoscere nel tessuto del borgo.Le abitazioni più antiche risalgono probabilmente al XIII-XIV secolo, ma Torretta si è evoluta nei secoli successivi, subendo modifiche durante il Rinascimento e il Barocco.Le case furono costruite dagli stessi abitanti, con tecniche e conoscenze tramandate di generazione in generazione. I muratori e falegnami locali lavoravano insieme in uno spirito di cooperazione (aiuto).Ottocento e Novecento
Come molti borghi rurali italiani, Torretta fu colpita dallo spopolamento.
Dopo l’Unità d’Italia (1861)
I cambiamenti economici e la leva obbligatoria spinsero molti a lasciare la campagna.
Industrializzazione
Dalla fine dell’Ottocento, le città industriali come Genova e Torino — e poi le Americhe e il Nord Europa — offrirono nuove opportunità.
Dopoguerra
Lo spopolamento più intenso avvenne negli anni ’50 e ’60, durante il “miracolo economico italiano”. Molte famiglie abbandonarono Torretta per una vita moderna nei centri costieri o nelle città.
Negli ultimi decenni, sono iniziati progetti di restauro per conservare questo borgo storico e mantenere viva la memoria del suo passato.